Piante velenose per i gatti

Gilda La Bruna/ Gennaio 17, 2023/ Clinica

“Ogni sostanza è veleno e nessuna è perfettamente innocua; soltanto la dose ne determina la velenosità” (Paracelso 1493).

La domanda che spesso ci poniamo è “perché il gatto da carnivoro tende a mangiare l’erba?

La ragione va ricercata nell’azione di questa sull’apparato digerente.
L’erba infatti oltre a contenere acqua aumenta la motilità intestinale favorendo l’espulsione di sostanze tossiche. Avrebbe, cioè un’azione pulente dell’intestino anche nei confronti dei parassiti.
La tendenza a mangiare l’erba è una “informazione” presente nel gatto selvatico. Il gatto selvatico mangiando l’erba, soprattutto il giorno dopo un lauto pasto, mantiene il suo intestino pulito da tossine e parassiti. Il gatto domestico conserva questa informazione genetica come un ricordo antico anche se molte volte non vi è più alcuna effettiva necessità.
Il gatto in libertà ingerisce regolarmente l’erba e riesce a riconoscere quali
piante sono tossiche, Il gatto che vive in appartamento, non avendo possibilità di accedere all’erba rivolge la sua attenzione alle sole piante che ha a disposizione in casa.Tra le piante più comuni d’appartamento troviamo:

 

Stella di Natale

 

Tossine

Le foglie contengono una sostanza lattiginosa ricca di alcaloidi, triterpeni e euforboni. Irritanti anche in caso di contatto.

Sintomi

Qualsiasi zona sia venuta a contatto provoca una irritazione per cui se ingerito provoca gastroenterite, bruciore su lingua e labbra. E’ possibile anche edema della glottide; se da contatto una dermatite con formazione di vescicole, se oculare una congiuntivite con forte lacrimazione.

Terapia

Sintomatica in quanto non esistono antidoti.

Vischio

Tossine

Lectine glicoproteiche che inibiscono la sintesi proteica.

Sintomi

Bradicardia, problemi respiratori, convulsioni.

 

Terapia

Sintomatica non ci sono antidoti.

 

Giglio

Tossine

Glicosidi cardioattivi che possono causare debolezza, sintomi gastroenterici, inappetenza e problemi cardiaci che includono frequenze cardiache molto elevate o molto basse associate ad aritmie e morte. 

 

Sintomi

Entro poche ore dall’ingestione compromette la funzionalità renale. Sintomi: vomito diarrea letargia mancanza di appetito.

Terapia

La terapia è sintomatica non essendoci antidoti.

Tulipano

Tossine

Tulipalinina A e tulipalinina B, presenti nel Bulbo.

 

Sintomi

Irritazione gastrointestinale con perdita di appetito, vomito, diarrea. Possibile depressione del sistema nervoso centrale con convulsioni, fino al collasso e al coma.

 

Terapia

Sintomatica, non ci sono antidoti.

 

Clivia

Velenosa tutta la pianta, soprattutto i bulbi.

 

Tossine

Alcaloide entero e neurotossico solo se ingerito.

 

Sintomi

Salivazione eccessiva, vomito, diarrea, aritmia.

 

Terapia

Sintomatica, non esiste antidoto.

 

Rododendro

Tossine

Graianotossina. Per ingestione.

 

Sintomi

Debolezza, nausea, vomito, bradicardia. Nei casi più gravi convulsioni ed arresto cardiorespiratorio.

 

Terapia

Sintomatica non ci sono antidoti.

 

Oleandro

 

Tossine

Glicosidi cardioattivi sono presenti in tutte le parti della pianta.

 

Sintomi

Rallentamento del battito cardiaco, irritazione del tratto gastrointestinale, ipotermia.

 

Terapia

Sintomatica, antidoto alla digitale.

 

Diffenbachia

Tossine

Cristalli di ossalato di calcio, e una proteina asparagina. Tossiche sia se ingerite che per contatto.

 

Sintomi

Come conseguenza della masticazione  delle foglie: irritazione delle mucose buccali, edema della glottide con difficoltà respiratorie; se le foglie vengono ingerite subentrano vomito, diarrea, per irritazione di tutto il tratto digerente fino ad arrivare alla nefrite acuta.

 

Terapia

Sintomatica non essendoci antidoti.

 

L’identificazione del nome botanico della specie ingerita è indispensabile per valutare correttamente il rischio tossicologico.

In caso d’ingestione di una pianta non nota, possiamo aiutarci con il carbone attivo. Si tratta di compresse di carbone vegetale, reperibili in farmacia, che svolgono azione assorbente sul veleno; successivamente è necessario rivolgersi ad un veterinario. Attenzione anche ai sottovasi molte piante liberano le loro tossine anche nell’acqua.

Da ricordare che :

“Ogni sostanza è veleno e nessuna è perfettamente innocua; soltanto la dose ne determina la velenosità” (Paracelso 1493).

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